L’orgoglio per le proprie creature non è mai troppo, soprattutto quando sono state fortemente volute, progettate e curate nei minimi particolari, e amate con tutti noi stessi. Se poi quelle creature, cominciano a volare sulle proprie ali e ad essere apprezzate anche da altri, e se questi altri si chiamano Gambero Rosso, l’orgoglio e l’entusiasmo diventano felicità.
Il magazine on-line della celebre guida ha infatti pubblicato un articolo sui Musei dell’Olio italiani e stranieri, a firma di Michela Becchi, redattrice del Gambero ed assaggiatrice di olio. Si delinea un percorso ideale alla scoperta degli extravergine e delle tradizioni ad essi collegate, dove fra le strutture descritte, c’è anche il nostro Museo dell’Olio di Montecchio.
L’articolo coglie una realtà che va oltre il più classico enoturismo e valorizza le tradizioni legate proprio all’olivicoltura. Attraversando le sale del Museo dell’Olio di Montecchio, infatti, si toccano con mano le testimonianze del passato, si scopre come veniva prodotto un tempo l’olio extravergine, e si finisce necessariamente e allegramente davanti a un bel piatto di bruschetta e a un bicchiere di vino. Se c’è il tempo si può anche pranzare e, in ogni caso, sarà stata una pausa rigenerante immersi tra gli olivi delle colline orvietane.
Per chi volesse approfondire l’argomento, leggendo l’articolo del Gambero Rosso, ecco il link > bit.ly/GamberoRosso-MuseiOlio